Costeggiante il Mediterraneo, questo paese di 10452
Km2 è situato all'incrocio di tre continenti:
L'Europa, l'Asia e l'Africa. Focolare storico dei
Fenici, commercianti semiti la cui attivita marittima
e sbocciata per piu di 2000 anni (verso 2700 –
450 a.C.), il Libano e conosciuto per la sua ricchissima
eredita ed il suo fascino particolare che, durante
tutte le eta ha attratto viaggiatori, turisti e conquistatori.
Attraverso la sua storia, fu dominato da parecchie
potenze, dai Babilonesi, Assiri, Egiziani e Persiani
fino algi Ottomani ed ai Francesi passando per i Greci,
Romani, Bizantini, Mammalucchi e Crociati. Molte volte
conquistato, il Libano non e stato mai sottomesso:
attraverso la loro lotta per l'indipendenza e la liberta,
i libanesi sono fieri delle loro molteplici ribellioni
contro i governatori dispotici. Algi albori della
storia, la presenza del Libano fu quella di un gruppo
di citta costiere e di un hinterland riccamente boscoso.
Durante i periodi greco, romano e bizantino le citta
della Fenicia erano il focolare di un'attivita economica
ed intellettuale fiorente. Si svilupparono particolarmente
grazie alla “ Pax Romana” durante la quale
gli abitanti delle principali citta fenicie (Byblos,
Beryte, Sidone, e Tiro) beneficiarono della cittadinanza
romana. Inoltre, gli scambi commerciali e marittimi
delle citta costiere fenicie conobbero una fioritura
continua per parecchi secoli.
Il
fascino incantevole del Libano gli valse di attirare
la brama di parecchi popoli e di trasformarsi in rifugio
per molti altri che fuggivano il dominio dei conquistatori.
Dopo la caduta dell'Impero ottomano (alla fine della
Prima Guerra Mondiale), la Lega delle Nazioni stabili
le frontiere attuali del Libano sotto il mandato francese.
Durante suddetto periodo, i libanesi cominciarono
a rivendicare la loro indipendenza ed elaborarono
nel 1926 la Costituzione che concesse la parita dei
diritti politici alle varie comunita religiose del
Paese.
Tuttavia,
il Libano fu teatro di agitazioni politiche quasi
continue sin dalla sua indipendenza nel 1943. Intanto,
Beirut aveva guadagnato importanza come centro regionale
per la finanza ed il commercio. Parecchie rivolte
esplosero negli anni 1940 – 1950; e solo nel
corso degli anni sessanta che il Libano Conobbe un
periodo di calma relativa, durante la quale Beirut
ha conosciuto una certa prosperita nei settori turistici
e bancari. Parecchi focolai di tensione esplosero
all'inizio degli anni 1970, conducendo purtroppo alle
ostilita del 1975 ed ad una guerra micidiale. Il Libano
fu trascinato in un circolo vizioso di conflitti regionali
ed internazionali da libanesi intromessi fino al 1990,
anno dell' avviamento della ricostruzione del Paese.
Simile alla fenice, la citta di Beirut rinasce una
volta di piu, dalle proprie ceneri.
Beirut
oggi
Essere
sopravvissuta ad un decennio e mezzo di guerra continua
valse a Beirut il diritto di essere chiamata"la
citta che non muore mai". Sfidando la distruzione
ed il caos caratteristiche del periodo anteriore,
la ricostruzione di Beirut e un simbolo di rinascita
all'alba del XXI secolo. Vari scavi archeologici condotti
dalla Direzione Generale delle Antichita riportarono
alla luce vestigia inestimabili che risalgono ai periodi
fenicio, romano, persiano, bizantino ed ottomano.
La perla del Libano e del Medio Oriente ha riannodato,
oggigiorno, con la propria prosperita di un tempo
ed e tornata ad essere teatro di attivita fiorenti
nei settori del commercio, delle operazioni bancarie
e della finanza, non ultima la vita notturna animata
che attrae turisti e gente del posto. Difatti, ristoranti,
bar, teatri sale cinematografiche e centri commerciali
fanno legione in questa citta che non dorme per cosi
dire mai. Non bisognerebbe dimenticare tuttavia gli
hotel lussuosi che, lungo tutto l'anno, accolgono
persone in cerca di un soggiorno rilassante nel Paese.
il
lungomare “la corniche”
Una
passeggiata lungo la strada panoramica, “al-Manara”
(il faro), tra Raouche e Ras-Beirut vicino alla Grotta
dei piccioni, e un modo piacevole di passare il tempo
nei pressi del Mediterraneo. Luogo di incontro popolare,
“la Corniche” e fiancheggiata di ristoranti
e di caffe in una zona ritmata da un viavai dei venditori
di caffe, di mais o di gallette tradizionali.
Il
viale di Generale De Gaulle e un sito panoramico in
cui la via dei passeggiatori, dei carridori e degli
“sportivi” incrocia quella delle coppie
abbracciate contemplanti l'orizzonte. Di fronte al
promontorio roccioso si drizza la Grotta dei piccioni,
simile a due sentinelle che proteggono la sponda.
Staccati dal promontorio in seguito ad un violento
terremoto che scosse la regione, queste celebri rocce
sono ancorate nel mare e devono la loro forma all'azione
incessante delle onde. Un giro in canotto permette
di esplorare piu da presso questa meraviglia della
natura e le piccole grotte scavate da un'erosione
continua.
gli
scavi archeologici
Le
orme cananee, fenicie, romane e bizantine riportate
alla luce prima della guerra dovettero aspettare molto
tempo prima di essere pulite e vedere il loro immediato
ambiente naturale migliorato. Tra queste figurano
le terme romane dietro la via delle Banche, le colonne
romane a ovest della Cattedrale di San Giorgio ed
il muro Cananeo-fenicio di fronte al porto di Beirut,
non ultime le rovine dell'antica Scuola di Diritto
di Beryte distrutta dal sisma del 551, i quali sono
sempre oggetto di scavi. Vari fattori hanno reso i
lavori di scavo a Beirut molto difficili; infatti,
i ruderi sono disseminati qua e la in strati sovrapposti
in aree continuamente abitate. Peraltro, i progetti
di ricostruzione intrapresi in modo regolare a Beirut
distruggono le tracce che rimangono ancora dell' eredita
culturale inestimabile di questa citta. L'instabilita
politica nella regione e nel Libano durante la guerra
(1975-1990) ha ritardato molto le ricerche che si
concentrano sul passato di Beirut. Tuttavia, il centro
citta di Beirut fu ricostruito dopo la fine delle
ostilita. I progetti di ristauro dei cantieri gia
esistenti, i lavori di costruzione e gli scavi rappresentavano
quindi un'opportunita d'oro che permette agli archeologi
di saperne un po' di piu sul passato di questa citta.
Del resto, gli scavi intrapresi a Beirut sono di un
potenziale tale che possano facilmente figurare tra
i piu grandi progetti archeologici urbani del mondo.
Gli scavi effettuati nella citta hanno svelato una
parte del passato della storia di Beirut le cui radici
risalgono fino al neolitico (fine del IV millenario
a. C.) all'epoca in cui la citta era ancora solo un
porto cananeo. Le orme archeologiche indicano che,
come Tiro, Sidone e Byblos le citta sorelle della
costa fenicia, Beirut intrattenne relazioni dirette
coi faraoni d'Egitto (verso il 2100 – 1200 a.
C.); prova ne sia la sfinge di pietra, trovata nel
1926 all'epoca del cantiere di costruzione della Municipalita
di Beirut
il
Museo Nazionale
Il
Museo Nazionale di Beirut costituisce in se un tesoro
il cui valore inestimabile riferisce la storia dei
popoli e delle antiche civilta del paese. Grazie ai
contributi generosi dei settori pubblico e privato,
questo museo fu completamente restaurato e riaperto
definitivamente al pubblico nel 1999. Dalla sua inaugurazione
nel maggio del 1943, esso conserva, restaura ed archivia
le proprie collezioni che sono anche una sorgente
di conoscenza di grande valore per ricercatori, studenti
e turisti, in quanto espone solo delle antichita scoperte
nelle regioni libanesi. I suoi tesori nazionali gli
conferiscono un segno distintivo rispetto ad altri
musei attraverso il mondo. Del resto, questo museo
e considerato dagli anni 1960 come uno delle piu importanti
istituzioni culturali in Libano. Con l'inizio delle
ostilita nel 1975, le collezioni che vi erano esposte
furono nascoste al sicuro, ed i larghi pezzi, come
i sarcofaghi, colati nei rivestimenti di cemento.
Nel 1991, la Direzione Generale delle Antichita decise
di riparare, restaurare, inventariare ed esporre tutte
le collezioni del museo. I due piani dell'edificio
riservano un posto di qualita a mosaici, steli, pezzi
rocciosi e sarcofaghi di cui alcuni sono di taglia
monumentale. Il museo tiene anche molto conto degli
articoli piu raffinati (vasellame, gioielli, e vetreria)
che illuminano sotto una nuova luce le relazioni che
le citta libanesi mantenevano con le vecchie civilta.
Byblos
Secondo
la tradizione fenicia, e piu particolarmente secondo
lo storico Filone, Byblos, la sua citta natale fu
fondata circa 7000 anni fal dal dio “El”.
all'inizio, la citta fu conosciuta in particolare
sotto il nome di “Gubla” o “Gebal”;
e solo dopo il 1200 a. C. che i greci le diedero il
nome di “Byblos” vista la sua importanza
in quell'epoca in quanto centro commerciale del papiro
(“Bublos” in greco). La sua area iniziale
era pero quella di un piccolo villaggio di pescatori,
come le provano gli scavi che hanno rivelato i ruderi
di capanne neolitiche composte da un solo locale che
contiene dei resti di armi e di arnesi.
Verso
il 3000 a. C., Byblos conobbe un'espansione urbana
massiccia ed un notevole sviluppo commerciale grazie
allo sviluppo veloce del commercio marittimo. La citta
fu trasformata allora in un incrocio di esportazione
di legname da costruzione all'est del bacino mediterraneo.
I faraoni scambiavano il papiro, l'oro ed il lino
con il legno dei cedri e delle querce del Libano,
e questo per costruire le loro flotte navali nonché
l'ossatura dei loro palazzi e templi oltre alla fabbricazione
di altri articoli funerari con la resina. Grazie a
questi scambi, questo periodo fu segnato quindi da
una prosperità ed uno sviluppo economico senza
precedenti. Parecchi secoli passarono : gli Amoriti
conquistarono le regioni costiere e misero a fuoco
Byblos, città che hanno piu tardi riorganizzato
e ricostruito, riannodando le relazioni commerciali
con l'Egitto. I “popoli del mare” venuti
dalle regioni situate a nord del Mediterraneo vi si
erano insediati pure ed avevano largamente contribuito
alla sua fioritura. Nel decorso dello stesso secolo,
gli scribi della citta svilupparono un alfabeto fonetico,
forma primaria dell'alfabeto fenicio iscritto sul
sarcofago di Ahiram, re di Byblos. Lungo il corso
dei periodi ellenistico e romano, gli abitanti di
Byblos adottarono la cultura ed i costumi greci. I
Romani – in quanto ad essi – costruirono
grandi templi, terme e altri edifici pubblici che
segnarono il paesaggio della citta, perfino quando
questa cadde sotto il dominio bizantino. A partire
dall'anno 637 della nostra era, la citta conobbe una
fase di declino durante il periodo di dominio arabo
: Citta generalmente pacifica, l'importanza di Byblos
decrebbe considerevolmente col passare dei secoli.
Fu
l'eminente orientalista ed archeologo francese Ernesto
Renan che riscopri il sito di Byblos durante un giro
d'ispezione nella regione. I lavori di scavo intrapresi
tra 1921 e 1924 dall'egittologo francese Pierre Montet
confermarono l'esistenza di relazioni commerciali
tra Byblos e l'antico Egitto. Gli scavi nella parte
antica della citta riportarono alla luce parecchie
vestigia che rasentano gli edifici moderni. Il castello
si trova a nord della citta vecchia: domina il sito
archeologico e raggruppa il tempio di “Baalat
Gebal” (la Signora di Byblos), il tempio a L,
il tempio degli obelischi (spostato piu tardi dagli
archeologi al posto attuale), come anche il teatro
romano, le vecchie tombe reali ed i bastioni.
la
chiesa San Gianmarco
Costruita
dai Crociati nel XII secolo dentro le muraglie, a
nord-ovest della citta medievale di Byblos, l'antica
chiesa di “Geblat” e un edificio di stile
romano a tre absidi. Il tetto della chiesa sostiene
il campanile composto da quattro colonnine di stile
medievale coronato di una piccola cupola. La chiesa
e dedicata a San Gianmarco.
il
castello dei Crociati
Come
a Tripoli, i Crociati avevano occupato la citta, costruendoci
nel XII secolo una potente roccaforte con pietre e
materiali presi dalle antiche costruzioni romane.
Il castello e una struttura imponente composta da
cinq torri che delimitano un cortile ed un maschio
central che fu aggiunto in un' epoca ulteriore. Dominando
i dintorni, l'area del castello ne rivela l'importanza
strategica in quanto luogo di osservazione che custodisce
il porto e la citta.
byblos
oggi
Conosciuta
oggi sotto il nome di Jbeil, Byblos è una prospera
città moderna, che unisce modernità
e tradizione. Il vecchio porto è protetto dal
mare da un promontorio roccioso che accoglie ogni
anno il “Festival International di Byblos”
di musica e di arte.Li vicino, si trovano le rovine
della città antica, il castello e la chiesa
dei Crociati cosi come il vecchio settore commerciale.
Byblos ha anche un suk riservato ai pedoni attraverso
il quale si passa dalla modernità all'antichità
mentre si visitano le rovine.
Molto
tempo di dimensione modesta, Byblos si e largamente
ingrandita durante la guerra del 1975-1990 grazie
alla delocalizzazione delle attivita commerciali di
Beirut verso altre citta del paese. Di queste attivita
hanno beneficiato anche gli abitanti della montagna
della regione di Jbeil la cui attenzione da allora
fu attirata sempre piu da questa citta costiera in
piena espansione. I centri di attrazione attuali di
Byblos sono il porto millenario ed i siti archeologici,
non ultimo il posto di qualita che essa occupa oggigiorno
tra le principali citta libanesi nei settori bancari,
commerciali e turistici. Inoltre, Byblos conta molti
ristoranti, locali notturni e alberghi.
La
regione montagnosa di Byblos (Jbeil) racchiude un
altro tesoro che e anche d'un valore importantissimo,
cioè il villaggio di Hakel in cui si trovano
fossili millenari di pesci e di animali acquatici
incrostati nelle rocce.
Beiteddine
Esempio
tipico di architettura libanese dell'inizio dell'Ottocento,
il palazzo di Beiteddine fu costruito nell' arco di
trent'anni (1804 – 1840) al tempo dell'Emiro
Bechir Chehab II (1767-1850) che aveva ereditato dalla
dinastia dei Maans. L'Emiro aveva deciso di lasciare
Deir-El-Qamar e costruirsi un palazzo proprio a Beiteddine
dove visse con la famiglia fino al suo esilio forzato
nel 1840, in seguito alla soppressione dell'Emirato
da parte degli Ottomani. Le autorita turche trasformarono
il complesso del palazzo in residenza del governatore
della regione. Data la sua area strategica, fu occupato
dai francesi dopo la Prima Guerra Mondiale i quali
lo utilizzarono a fine amministrativo locale.
Nel
1934, il Palazzo di Beiteddine fu classificato monumento
storico e fu restaurato dalla Direzione Generale delle
Antichita che imprese a rendergli l'originario splendore.
Con l'indipendenza del Libano nel 1943, il Palazzo
divento la residenza estiva del Presidente della Repubblica.
Oggi, coi propri giardini e musei che espongono mosaici
trovati sul sito archeologico di Jiyeh, Beiteddine
costituisce una delle principali attrazioni turistiche
del Libano. Il palazzo racchiude anche un buon numero
di articoli di uso quotidiano utilizzati da individui
nell'Ottocento e si distingue per la sua splendida
architettura interiore.
Il
palazzo di Beiteddine e il luogo del Festival di Beiteddine
che accoglie ogni anno artisti libanesi e stranieri
in un ambiente musicale fiabesco diventato l'appuntamento
immancabile dei fan della musica, della danza e del
teatro.
il
palazzo dell'emiro amine
Ciascuno
dei tre figli dell'Emiro Bechir ebbe diritto a un
proprio palazzo. Attualmente, il palazzo dell'Emiro
Qassim e diruto e si trova su una collina che fronteggia
il grande palazzo. Oggigiorno, il palazzo dell'Emiro
Khalil e la sede dell'amministrazione locale ed il
serraglio di Beiteddine. Quanto al palazzo dell'Emiro
Amine, e sporgente su una collina che sovrasta il
palazzo di Beiteddine. Fu restaurato mirabilmente
grazie agli sforzi del Ministero del Turismo e trasformato
in un hotel lussuoso.
il
castello di Moussa Al Maamari
Collocato
nel cuore della verde montagna di Chouf tra Deir el
Qamar e Beiteddine, il castello di Moussa e nato dal
sogno di un uomo che ha creduto ciecamente all'adagio:
si fa quel che si puo. Il proprietario del castello,
Moussa Al Maamari, non lascio che le sue modeste origini
ostacolino la realizzazione del sogno d'infanzia,
e cioe possedere un castello di stile medievale. Moussa
lavoro per un certo periodo in un cantiere edilizio
a Sidone poi a Beiteddine, il che gli permise di risparmiare
una somma di denaro con cui acquisto un pezzo di terreno,
prima tappa di un progetto un po' pazzo che durrera
per circa 35 anni. Ogni pietra fu scolpita e tagliata
con cura dalle mani di Moussa che si e dedicato a
ricostruire scene del quotidiano dei libanesi nel
corso della loro storia.
Il
visitatore accede al secondo piano per un ponte che
scavalca un fossato che aggiunge un tocco di autenticita
all'architettura medievale del castello. Una scala
a chiocciola permette di scendere al primo piano dove
Moussa ha scelto di fare una strizzatina d'occhi al
passato, ricreando – tra l'altro – la
scena di scuola dove l'insegnante l'aveva punito per
avere annerito i suoi quaderni di schizzo di castelli.
Stretti passaggi conducono da un tesoro all'altro
fino ad una sala di soggiorno di stile arabo in cui
si puo assaporare una tazza di caffe appena macinato
secondo il metodo tradizionale su fondo d'una ribeca
al ritmo sospiroso e sentimentale. Un vasto spazio
e dedicato ad un museo di circa 3000 pezzi di artiglieria
e di armi anziane sopravvissuti a tutte le battaglie
nella regione dalla preistoria al XX secolo.
baaqline
Villaggio
fondato nel XII secolo dagli Emiri Maans e situato
ad alcuni chilometri a sud di Beiteddine, Baaqline
servi da capitale alla dinastia dei Maans fino all'inizio
del XII secolo quando l'emiro Fakhreddine II trasloco
a Deir El-Qamar a causa della penuria d'acqua. Il
villaggio raggruppa magnifici edifici restaurati,
quali il grande serraglio e gli uffici amministrativi
dello stato, siti trasformati in biblioteca pubblica,
che risalgono ad un periodo anteriore alle due Guerre
Mondiali. Il palazzo dello Sceicco Hussein Hamadeh,
costruito nel 1591 e situato quasi al centro del villaggio.
Nel settore del serraglio ci sono anche edifici religiosi
druzi che risalgono al Settecento e Ottocento tra
cui i khaluat (luoghi sacri di riunione) ed un Maqam,
o tomba. Baaqline e celebre per il suo ricamo e la
clama incantevole della sua valle che i gitanti possono
esplorare prendendo un sentiero di 12 chilometri,
che conduce ad una piscina naturale piu conosciuta
sotto il nome di “Berket el Sabbahin”.
Jounieh
E
la citta delle antiche civilta ed un centro di affari
moderni per l'imprenditore visionario d'oggi. Situata
a 15 chilometri a nord di Beirut, questa citta conserva
sempre l'impronta del passato col suo vecchio souk
di pietra che fu recentemente l'oggetto di un restauro
completo. E fiancheggiato da entrambe le parti da
caffe e ristoranti che rasentano botteghe, negozi
e laboratori d'artigianato, banche, supermercati ed
hotel di ogni categoria. Al tramonto, il fascino del
giorno si trasforma in scintillio notturno: centinaia
di ristoranti, pub e locali notturni sono sparsi lungo
la vecchia strada di Maameltein. La regione brulica
per tutta la settimana di una gran folla in cerca
di divertimento e di buona cucina. Cio non di meno
il gioiello della citta, il “Casino del Libano”
che ha riannodato col suo splendore di un tempo. Infatti,
questo Casino accoglie nei suoi bar e ristoranti di
classe internazionale, libanesi e turisti desiderosi
di tentare la fortuna nei giochi d'azzardo o di assistere
ad un'opera teatrale ed altri spettacoli dati nelle
sue sale “Theater Hall”, “Baccara”
o “Sala degli Ambasciatori”. Jounieh e
dunque un luogo di divertimento di moda, coi propri
caffe e negozi che fiancheggiano la strada panoramica
e le spiagge. L'ambiente e animato specialmente in
estate durante il festival annuale tenuto nel vecchio
suk. Un altro tipo di attrazione che seduce sia libanesi
che turisti, vale a dire la visita alla Madonna del
Libano, questa statua della Madonna che si innalza
sulla collina di Harissa. Offre una vista panoramica
su Sarba dove si trova il santuario greco Cattolico
di San Salvatore chef u costruito sui resti di un
tempio romano dedicato a Serapide.
Baalbek
Baalbek
(o Heliopolis secondo la denominazione greca) e la
piu imponente delle citta fenicie. Infatti, e considerata
come il sito archeologico piu importante che risale
all'epoca romana in Libano. Collocata all'incrocio
di due storiche strade commerciali, la “citta
del Sole” era il principale deposito di grano
della regione. Baalbek e sicuramente il sito storico
piu affascinante coi suoi templi romani di dimensioni
colossali, le sue colonne (forse le piu grandi mai
erette) e con le sue grosse pietre tagliate che svettano
sempre in armonia perfetta col loro ambiente al punto
da ingannare l'occhio a prima vista in quanto alle
loro dimensioni reali.
Nel
periodo romano verso la fine del primo secolo a. C.,
i templi di Baalbek furono costruiti sui resti di
un tempio fenicio che risale al terzo millenario a.
C.. Malgrado la mancanza di notizie sull'ambiente
immediato, dei suddetti templi in questo periodo,
certi elementi indicano che un altare si innalzava
al centro di un cortile chiuso costruito durante il
primo millenario conformemente alla tradizione architettonica
dei siti religiosi semitici della Bibbia. Convertito
al cristianesimo, l'imperatore Costantino promulgo
nel 313 l'editto di Milano, concedendo di conseguenza
la liberta di culto a tutti i sudditi dell'impero
ed ai cristiani il diritto di celebrare i loro riti
e rituali religiosi a sicuro da ogni persecuzione.
Verso la fine del IV secolo, l'imperatore Teodosio
diede l'ordine di chiudere i templi pagani e ne trasformo
la maggior parte in chiese. A Baalbek, egli ordino
la distruzione della grande torre-altare del tempio
di Giove e ne utilizzo le pietre per costruire una
basilica. A partire dall'anno 636 della nostra era,
la citta di Baalbek fu conquistata a piu riprese dagli
arabi, gli Ommiadi, gli Abbasidi i Fatimidi ecc.,
non conoscendo né tregua né prosperita
se non sotto il regno dei Mammalucchi. Purtroppo,
l'antica Baalbek non riannodo mai col proprio splendore
di un tempo a causa dei sismi che devastarono la citta
e ne scossero gli edifici. Peraltro, i tempi furono
trasformati in fortificazioni durante il Medioevo.
Oggigiorno, Baalbek ha nascosto in parte la sua fisionomia
originaria grazie agli sforzi di archeologi ed architetti
tedeschi, francesi e libanesi.
Nel
1898, la missione archeologica tedesca intraprese
i primi lavori di ispezione e di restauro che furono
seguiti dalle missioni di ricerche e di restauro piu
accurate iniziate dagli specialisti francesi nel 1922
e completate piu tardi dalla Direzione Generale delle
Antichita.
Ogni
visita a Baalbek deve cominciare dal complesso del
grande tempio che comprende quattro sezioni: l'ingresso
monumentale o i Propilei, il cortile esagonale, il
grande cortile ed il tempio in quanto tale dove le
celebri sei colonne si drizzano sempre. Il 1957 fu
l'anno in cui si comincio ad organizzare, a Baalbek,
il Festival Internazionale annuale di danza, di musica
e di teatro all'interno dei templi romani. Infatti,
questa tradizione artistica e stata ristabilita negli
anni 1990. Oggigiorno, il festival di Baalbek e un
appuntamento da non perdere tanto per i dilettanti
di musica e di teatro come per gli artisti nazionali
ed internazionali.
i
propilei
Il
termine “Propilei” e composto da due parole
greche: “pro” che significo “prima”,
e “pylos”, o “portico”. Completati
durante la prima meta del terzo secolo della nostra
era, i Propilei costituiscono l'ingresso monumentale
del tempio di Giove e sono preceduti da un largo semicerchio
formato da panche di pietra e da una scala. Le 12
colonne del portico d'ingresso sono incorniciate da
entrambe le parti da due torri trasformati piu tardi
in bastioni. Oggigiorno, una parte sola della struttura
originaria testimonia l'antico splendore di questo
edificio. La missione archeologica tedesca intraprese
una ricostruzione parziale delle quattro colonne e
della suddetta scala che erano state interamente distrutte
dagli arabi. il
cortile esagonale
Il
cortile esagonale fu costruito da Filippo l'Arabo
(III secolo d. C.) tra i Propilei e il grande cortile.
Tre ingressi differenti vi permettevano l'accesso
dai Propilei, e si puo sempre distinguere la soglia
che delimitava il recinto sacro. La corte esagonale
costituiva una specie di passaggio tra il recinto
sacro e quello comune dove i fedeli erano divisi in
base al loro grado religioso. A causa della sua costruzione
chiusa in ossequio alle tradizioni religiose locali
dell'epoca, il cortile costituiva uno spazio intermedio
che concedeva ai fedeli un momento di meditazione
prima di accedere gradatamente al santuario. Sotto
il regno di Teodosio, una cupola ricopriva il cortile
esagonale trasformato in chiesa dedicata alla Vergine
Maria. Oggigiorno, questo cortile a cielo aperto misura
50 metri di lunghezza : era all'inizio circondato
da 30 colonne di granito che sostenevano la cornice
e fasciavano il portico.
il
grande cortile
Situato
proprio dietro il cortile esagonale, il grande cortile
dedicato ai sacrifici racchiudeva i principali impianti
del culto ed era chiuso da un elegante portico che
cingeva 4 esedre semicircolari. Quasi al centro di
questo largo spazio si innalzavano due altari a colonnine
riservate ai sacrifici. In quanto alla grande torre
che e in rovina quasi totale, essa non appartiene
allo stile architettonico romano. La sua funzione
era di agevolare l'accesso dei pellegrini alla spianata
della torre per vedere il simulacro del dio in una
nicchia in fondo alla cella sacra. Le strutture fiancheggiate
da due vasche furono distrutte verso la fine del IV
secolo e furono sostituite da una basilica che pure
fu piu tardi ridotta in un ammasso di rovine. Oggi,
nessuna orma rimane di questa basilica e tanto meno
delle coperture in legno.
il
tempio di giove
Ogni
visitatore che arriva al sito di Baalbek e accolto
dalla visione che costituiscono le sei colonne corinzie
del grande tempio che svettano nel cielo ad un'altezza
di 22 metri. Queste colonne formavano una parte del
peristilio che era costituito in origine da 54 colonne.
Gli archeologi si accordano sul fatto che il grande
tempio era dedicato a Giove Hadad. Coi suoi 88 metri
di lunghezza per 48 di larghezza, questo tempio del
sole fu costruito sotto il regno di Nerone su un podio
che sovrasta il cortile di 7 metri ed i campi attigui
di 20 metri. Tra le pietre utilizzate per la costruzione
del tempio figura il Trilithon (tre pietre giganti
che pesano 1000 tonnellate l'una ). Questo ultimo
sostiene la cella che ospita la statua di Baal (Giove),
il dio del sole.
il
tempio di bacco
Costruito
accanto al tempio di Giove, il tempio di Bacco fu
edificato durante la prima meta del II secolo d. C..
E l'unico tempio nella regione che risale all'epoca
romana (II secolo della nostra era) e che rimane in
un ottimo stato di conservazione. Il piccolo tempio
era dedicato apparentemente al giovane dio di Baalbek,
Bacco (Dioniso o Adon), dio del vino e dell'estasi.
Questo ultimo e stato identificato alla deita di fertilita
che elargiva ai credenti i doni di nascita e di crescita
con tante di promesse di rigenerazione e di vita eterna.
All'angolo sud-ovest del tempio si drizza la torre
Mammalucca che fu la residenza del governatore della
citta.
Importante
centro romano nell'interno del paese, Baalbek beneficio
della costruzione di molti monumenti colossali tra
cui le terme, il mercato e la sala del consiglio comunale
che furono oggetto di scavi su un sito localizzato
a sud dell'Acropoli. Gli archeologi effettuarono parecchie
modifiche e ricomposizioni che li spinsero ad accordarsi
sul fatto che i monumenti rivestono ancora un valore
inestimabile per le loro particolarita storiche ed
architettoniche. A sud dell'Acropoli, un sito di scavatura
raggruppa i resti di parecchi edifici tra cui un colonnato
ricostruiti con la loro trabeazione: sono probabilmente
le orme della basilica di Baalbek benche gli archeologi
non ne siano ancora assolutamente certi. A sud di
questo sito, i resti del teatro o Odeon di cui un
lembo del muro e visible dalla strada si stende sempre
nel settore attuale dell'hotel Palmyre.
il
tempio di venere
A
sudest dell' Acropoli si innalza il tempio di Venere,
costruito nel III secolo d. C.. La forma circolare
della sua cella e unica nel suo genere in Libano.
Visti la forma, le dimensioni e l'orientamento verso
il grande tempio, parecchi attribuiscono questo tempio
alla dea della Fortuna di Baalbek ed alla dea Venere.
Nel periodo bizantino, questo tempio fu dedicato a
Santa Barbara, padrona di Baalbek fino ad oggi. Accanto
a questo tempio si stendono i resti di un tempio adiacente
dedicato alle musc.
il
museo
Il
museo di Baalbek e localizzato nelle gallerie sotterranee
proprio sotto il grande cortile del tempio di Giove.
Vi sono esposti sculture, statue e oggetti d'arte
che risalgono all'Eta di Bronzo e dei periodi ellenistico
e romano. Tuttavia, le conquiste piu importanti del
museo sono le carte, le fotografie e le spiegazioni
relative all'architettura dei templi. Il museo fu
inaugurato nel 1998 per commemorare il centenario
della visita dell'imperatore Wilhelm II a Baalbek.
Infatti, affascinato dal passato della citta, quest'imperatore
mando una squadra di archeologi per iniziare gli scavi
sul sito; egli finanzio perfino i primi lavori di
scavo. Percio, il museo riconoscente gli dedico una
sala. Peraltro, il museo organizza un'esposizione
di foto che mostrano le vestigia di Baalbek e le tribu
beduine della regione, scattate dal fotografo tedesco
Herman Burckhardt.
la
piu grande pietra del mondo
A
pochi chilometri dalla citta di Baalbek c'e una cava
da cui furono estratti i trilithon che sevivano alla
costruzione del podio del tempio. Data l'importanza
che i Romani davano alle pietre di fondazione solida,
la cava adiacente forni loro le pietre tagliate piu
grandi del mondo, ciascuna pesava piu di 1000 tonnellate
e misurava 21,5m x 4,8m x 4,2m. Secondo gli specialisti,
occorrevano piu di 40 000 uomini per spostare la pietra
dall'area di origine verso il cantiere di costruzione.
Tripoli
Situata
a 85 chilometri a nord di Beirut, la citta di Tripoli
(o Trablos) si distingue per un proprio stile specifico.
Infatti, la ricchezza storica e l'economica prospera
ne fanno una metropoli attiva ed ospitale. Data la
sua importanza nella regione, particolarmente in quanto
seconda citta del Libano, Tripoli e soprannominata
la capitale del Nord.
Edifici medievali, compresi i bagni costruiti secondo
il modello classico delle terme romane e bizantine,
sono disseminati attraverso la citta. I suk ed i khan
(caravanserragli) formano un'agglomerazione in costante
espansione dove sarti, gioiellieri, profumieri, conciatori
e fabbricanti di sapone lavorano in seno ad un ambiente
quasi immutato da circa 500 anni.
Abitata
dai fenici fin dal IX secolo a. C., la citta conobbe
una fioritura innegabile nel periodo fenicio classico
in quanto citta portuale. Sotto l'impero persiano,
Tripoli divento il centro di una confederazione di
citta-stato fenicie di cui Sidone, Tiro e l'isola
di Arados.
Il
periodo romano testimonio la costruzione di molti
monumenti. Tuttavia, un violento terremoto scosse
le regioni costiere della Fenicia nel 551 d. C., distruggendo
Tripoli e le citta sorelle. Fu solo dall'anno 635
d. C. che Tripoli sboccio come centro di commercio
e di costruzione navale sotto la dinastia degli Ommiadi,
e come centro di erudizione sotto i Fatimidi.
I
Crociati assediarono la citta e la conquistarono nel
1109, provocando la distruzione di molti monumenti
tripolitani, compresa la celebre biblioteca di Tripoli,
“Dar el-ilm”. Sotto il dominio dei Crociati
che duro per 180 anni, la citta era la capitale della
“Contea di Tripoli”. Peraltro, Tripoli
conobbe un veloce sviluppo sotto i Mammalucchi: le
moschee, i bagni ed i caravanserragli costruiti in
quest' epoca testimoniano fino ad oggi le particolarita
dell'architettura dell'epoca. Tripoli conservo la
sua prosperita e la sua importanza commerciale sotto
l'impero ottomano (1516 – 1918). Infatti, nuovi
edifici vennero ad aggiungersi alla ricchezza architettonica
della citta in questo periodo.
la
cittadella o roccaforte di sant' Egidio
La
cittadella fu costruita nel XII secolo su una roccia
che domina la citta. E composta attualmente di una
fortezza ottogonale costruita-sotto i Fatimidi, di
una chiesa costruita dai Crociati e di vari sottosuoli,
sale, bastioni e segrete. A causa della negligenza
e dello stato di deterioramento avanzato, la cittadella
fu parecchie volte restaurata lungo la storia. I Crociati
avrebbero perfino trasformato una parte in chiesa.
Oggigiorno, i suoi 140 metri di lunghezza e 70 metri
di larghezza testimoniano l'estensione dei lavori
di restauro intrapresi all'inizio dell'Ottocento da
Mustapha Barbar Agha, governatore di Tripoli.
al-mina
Il
quartiere di “Al-mina” e il settore piu
vicino al mare. Dal suo nome “Mina” che
significa il porto, si puo dedurrne l'importanza rispetto
alla citta. circondato una volta da piantagioni di
agrumi, oggi, il settore e un porto attivo costruito
sui resti dell'antica Tripoli. A nord si drizza Bourj
As-Sbaa (la torre dei leoni), simile ad una sentinella
per la sua architettura militare. Questa torre fu
eretta dall'emiro “Julbann” per difendere
la citta dall'invasione dei turchi. Un portico incorniciato
di pietre rigate nere e bianche costituisce l'ingresso
della torre che da su varie sale ed un terrazzo con
una vista magnifica sul porto. Piu in la, a ovest,
si trovano i resti di una seconda torre, “Bourj
Ras Al-Nahr” (la torre del fiume).
i
khan o caravanserragli
I
khan occupano un posto importante nel quotidiano dei
Tripolitano. La citta conta vari khan importanti tra
cui “Khan Al-Khaiatin” , o suk dei sarti,
uno degli antichi suk piu vecchi a Tripoli (XIV secolo).
Questo caravanserraglio fu costruito con le stesse
pietre sull'area di un monumento bizantino e fu incrociato
al centro dell'antica periferia commerciale. L'edificio
restaurato consiste in un lungo passaggio fiancheggiato
da grandi volte. Piu a ovest svetta una colonna di
granito incoronato di un capitello corinzio di marmo.
Di fronte a questo caravanserraglio c' e “Khan
Al-Misriyyin” (caravanserraglio degli egiziani)
che e stato costruito all'inizio del Trecento. La
sua architettura tradizionale consiste in due piani
ed una corte aperta al centro della quale sorge una
fontana. Questo khan serviva fin dalla sua costruzione
da magazzino ad uso di commercianti e viaggiatori
provenienti dall'Egitto. Si puo visitare anche “Khan
Ad-Dahab” (suk dei gioiellieri), che si trova
all'entrata del quartiere piu attivo della citta,
non ultimo “Khan As-Saboun” (caravanserraglio
del sapone). Costruito in origine per servire da caserme
militari, quest'ultimo e oggi un officina che fabbrica
sapone dove sono accatastati i saponi dai diversi
forme, colori e profumi.
L'arrêté
du 17/1/1924 N.2385 modifié par la loi N.75
du 3/4/1999 (Articles 2,5,15,49 et 85) stipule:
L'auteur d'une oeuvre littéraire ou artistique
détient du seul fait de sa création
un droit de propriété absolue sur cette
oeuvre, sans obligation de procédures formelles.
L'auteur de l'oeuvre bénéficiera lui-même
de l'exploitation de son oeuvre, il possède
le droit exclusif de la publier, et de la reproduire
sous quelques formes que ce soit. Qu'il s'agisse ou
non d'oeuvres tombées dans le domaine public,
seront punis d'un emprisonnement d'un mois à
trois ans et d'une amende de cinq millions à
cinquante millions de livres libanaises ou à
l'une des deux peines seulement, ceux qui: 1-auront
apposé ou fait apposé fraudulement un
nom usurpé sur une oeuvre littéraire
ou artistique; 2-auront, pour tromper l'acheteur,
frauduleusement imité la signature ou le signe
adopté par un auteur; 3-auront contrefait une
oeuvre littéraire ou artistique; 4-auront sciement
vendu, recelé, mis en vente ou en circulation
l'oeuvre contrefaite ou signée d'un faux nom.
La peine sera aggravée en cas de récidive.
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